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berenicea tante memorie ci restano1. Né fu senza influsso su le fortune mortali, ed a’ tempi de’ dodici Cesari un tiro de’ tali chiamavasi2 Berenice Εύπλόκαμος. Avremmo anche tradizioni teologiche, se quelle età non fossero state addottrinate, e se la barbarie, che le seguì, non fosse stata occupata da nuove e diverse religioni. Non potendo Conone collocarla fra i segni già celebrati del zodiaco, la pose nella parte del cielo più nobilitata per le costellazioni cantate più sovente da’ poeti. Ha la Vergine a mezzogiorno, all’oriente Boote, tocca all’occidente la coda del Leone. Nella fascia del zodiaco che cinge il globo mondano, preposta dal Vico alla Scienza nuova, compariscono in maestà i soli due segni del Lione, simbolo de’ tempi erculei nell’età del mondo eroico, e della Vergine, simbolo dell’aurea età di Saturno, la prima celebrata nelle storie poetiche. Anzi le stelle della Chioma, pria che Conone le adornasse di questo nome, eran parte della Vergine, vicino a cui pone Arato

  1. Eratostene, in Catasterismo Leonis, cap. 12; Igino, Astronom. poet., lib. ii, cap. 24, in Leone; Achille Tazio, Isagoges in Arati Phaenom., p. 134; Esterno; Teone (scoliaste arateo). Ad Phaenom., v. 146; lo scoliaste di Germanico, in Leone; Proclo, De sphera, cap. ult.; ed altri forse, a me ignoti.
  2. Meursio, De ludis Graecorum.