Pagina:Foscolo - La chioma di Berenice, 1803.djvu/49


43


Ma il poeta cortigiano, sebbene delle scienze e delle loro storie dottissimo, tacque il nome d’Ipparco, non perché la ragione del metro rifiutasse Archimede o tal altra voce1, ma perché l’adulazione del senato e l’orgoglio della casa cesarea ritorcessero quell’encomio, coperto sotto colore di semplicità pastorale, a Cesare, riformatore, con l’aiuto di Sosigene2, del calendario romano, di cui o per utilità o per timore si valeano tutte le genti soggette all’impero. Il radius era uno stromento de’ matematici3 e degli astronomi4, o una verghetta per delineare le figure ed i numeri; di che puoi vedere in Salmasio5 e nel trattato del medico Frisio. Meritavano Ipparco, Virgilio e l’alta fama de’ suoi commentatori questa annotazione.

IV. Cita Servio, Nell’Eneide6, un altro Conone, investigatore d’antichità italiche, non diverso forse da quello memorato autore di un

  1. Salmasio, loco citat.
  2. Plinio, lib. xviii, cap. 25 — Sosigene ebbe Ipparco per guida. Vedi Montucla, parte i, lib. iv, cap. 10.
  3. Humilem humunculum [Archimedem] a pulvere et radio excitabo. Cicer., Tuscul., lib. v.
  4. Aeneid., vi, v. 851.
  5. Plinianae exercit, cap. xl; Gemmae Frisii, De radio astronomico et geometrico libellum.
  6. Aeneid., vii, v. 738.