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fu la Berenice deificata1, né la moglie di Sotere, come narra, senza mai citar autori, il Bailly. Né ignoro che anche Tolomeo primo fu detto Sotere, salvatore, da’ rodiani2, soccorsi contro Demetrio e mantenuti da lui in libertà, e che, prevalendo questa adulazione, fu poi eredità di tutti i successori: ma il Tolomeo cognominato propriamente Sotere fu re in Alessandria ottavo, quando Conone e Callimaco non viveano più, se non nella memoria degli uomini; 3° che se il Conti, il Doering, il Volpi e gli altri, i quali la chiamano Evergetide, ma figlia anch’ella di Filadelfo, interpretando col costume, recato da Diodoro, di sposar le sorelle il verso

     Et fratris cari flebile discidium.

avessero opposto al loro autore tutti quelli citati da noi, avrebber dato lume al passo di Diodoro; ed, anziché ritorcere a proprio soccorso la voce fratello, avrebbono confermato l’antico uso di chiamare fratelli anche i cugini. Testimonio il poeta forse più dotto

  1. Considerazioni nostre al verso 53 (Considerazione ix).
  2. Diodoro siculo, lib. xx; Plutarco, in Demetrio; Pausania, in Atticis.