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giovinetto di anni quattordici. Assumendo costui virile ardimento ed astuzia principesca, mosse l’esercito sotto sembianza d’aiuto, ma per arricchirsi delle spoglie fraterne, abusando della fede ospitale e della sventura del re consanguineo. Tolomeo, per rompere le forze collegate, o che si avvedesse che la guerra occulta fra questi due, ove fossero senza timore d’altro nemico, li distruggerebbe alla scoperta, si pacificò con Seleuco. Ed i fratelli, d’alleati, tornarono nemici implacabili, commettendosi alle armi de’ Galli mercenari, che si pasceano dell’oro del vinto e del sangue del vincitore.

Di queste tre guerre la prima e la seconda distano di pochi mesi1. Pongo le nozze di Berenice dopo la prima, perché fu interrotta da sedizioni domestiche, delle quali Callimaco non fa motto, né il ritorno sarebbe stato sì fausto alla regina. Anzi, non mentovandosi dagli storici sedizioni sotto Evergete, credo che le parole di Giustino alludano alle insidie tramategli dalla regina di Cirene, che, per li patti della pace con Aga, era sotto la dipendenza dell’Egitto. Né poteano avvenir molto prima. Aga ebbe lunghissimo regno di anni li.

  1. Giustino, lib. xxvii, cap. 2.