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     Qua rex tempestate . . . . . .
          Vastatum fines iverat Assyrìos.

Queste guerre siriache furono per gli egizi perpetue, e quasi dote di quella monarchia, causate dalla vicinanza e dal potere reciproco; onde le vediamo sin dalla età di Sesostre1. Ma più incitamento di guerra erano a’ Tolomei le parentele, fonte d’odii a’ mortali e pretesto a’ principi di diritti; e la preparava lo stato agguerrito di quegl’imperi, nati dagli eserciti e da’ capitani d’Alessandro. Fra tutte le guerre, quella mossa da Tolomeo Evergete ci venne serbata da Giustino2. Seleuco, che ereditò da Antioco il trono della Siria, uccise la matrigna, sorella di Tolomeo Evergete, ed il figliuoletto di lei. Per la fraterna vendetta e per isperanza di conquiste volò Tolomeo. Ribellarono le città avverse a Seleuco, e con quelle città si univa all’egizio tutta la Siria, se da domestica sedizione non fosse stato richiamato a’ suoi regni. Rinforzatosi Seleuco, assalì l’Egitto; ma, vinto, rifuggiì in Antiochia al fratello Antioco,

  1. Bianchini, storia universale, deca III, secolo xxx, cap. 30, num. 28.
  2. Lib. xvii, cap. 1 sgg.