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Artonide e Taide, privato; Euridice e Berenice, sul trono. Di Berenice, vedova di un guerriero, nacquero Arsinoe e Filadelfo1; e tanto poteva sul re, che lo strinse ad associarsi al trono Filadelfo, per troncare le speranze e i diritti a’ primogeniti nati d’Euridice2. Donde ebbe questi ironicamente il cognome di Filadelfo, poiché si sgombrò il trono con l’ingiustizia, ed assicurò le sue ragioni allo Stato col sangue de’ fratelli. Ed, anziché per riconoscenza e carità figliale, fece deificare la madre per prudenza politica3. Morto Tolomeo primo, lasciando specchio di sé a’ pastori de’ popoli, tacciato solamente, come Aurelio, di aver troppo compiaciuto all’amore della consorte, Filadelfo sposò Arsinoe di Lisimaco, da cui nacque Evergete4. Ma, ripudiatala per congiura, raccolse la sorella Arsinoe, male avventurata nelle sue nozze in Siria; e, menatala moglie,

    il Montucla, Histoire des mathematiques, part. 1, lib. v, cap. 1, che senza autorità ascrive la fondazione della biblioteca a Filadelfo.

  1. Ateneo, lib. xiii, cap. 13; Teocrito, idil. xvii, v. 57.
  2. Laerzio, in Demetrio Falereo, num. 8; Eliano, Storie varie, lib. iii, cap. 7; Cicer., De finibus, lib. v.
  3. Considerazioni nostre al verso 53 (Considerazione IX).
  4. Pausania, in Atticis; Scoliaste greco di Teocrito, idil. xvii, v. 130.