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chiamato Y è in-8° grande, cartaceo, di caratteri non anteriori al mcccc. Nella biblioteca Ambrosiana è segnato M: 38. Il codice A in-4°, in pergamena, contiene Properzio e Tibullo, dopo Catullo, con dorature e con una impresa di casa Bolognini milanese. È segnato S: 67. — Il codice B in-8° grande, in pergamena, con Properzio e Tibullo prima di Catullo, di caratteri più recenti. Era già posseduto da Gian-Vincenzo Pinelli. È segnato H: 46. — Il codice C, in-8°, pergamena, con caratteri bellissimi, più degli altri coerente all’edizione principe, è per tutti gli indizj posteriore alla stampa. È segnato D: 24.

Sopra il B e C non cade questione: chiunque abbia appena salutate le librerie li giudica più recenti del codice A. Or io proverò questo stesso codice contemporaneo all’edizione principe o di pochi anni prima. La impresa è un angelo, ed un lione con un pomo cotogno nella zampa. I Bolognini vennero investiti del feudo di Sant’Angelo da Francesco primo Sforza (Bellalius, Elenchus familiarum Mediolanensium). Il duca era degli Attendoli di Cotignola (Verri, stor. Milan. tomo i, cap. xv, p. 453); e concesse a’ Bolognini di portare questo nome ed i cotogni nell’arme (Theatrum nobilit. Med. p. 216). Il codice dunque non può essere anteriore al 1452, ma chi prova che non fosse fatto più anni dopo l’investitura del feudo? Il Bolognini guerriero che meritò la ricompensa del duca morì l’anno mccclxiv, otto anni prima dell’edizione principe. Né si canti l’usato responsorio de’ fregi posteriori alla scrittura. L’architettura del libro ed i versi del frontespizio persuadono che anzi sia stata fatta la scrittura per li fregi.

Il codice cartaceo sebbene scorretto né anteriore al xv secolo è degno di essere attentamente esplorato. Il