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bionde, e bionda era la sua donna, per cui sì mestamente cantò. Ma il dotto mondo corre dietro le fredde eleganze del Cardinal Bembo, e di tutta quella schiera di cortigiani e monsignori, senza pur mai nominare il canzoniere di Torquato, ove le molte colpe del secolo sono vinte dalle bellezze, degne di quell’alto ingegno e dell’amore infelicissimo ch’ei cantava.
E bionda è Bradamante e molte eroine in Ariosto. Del Petrarca non par lo: assai ritratti, che serbansi ancora di Laura, mostrano ch’ei non immaginò bionda la sua amante, come fecero i monsignori, i quali, per imitare in tutto il Petrarca, finsero amanti ritrose e chiome bionde. Il Casa unico de’ poeti minori degno di essere letto, nella canzone del pentimento dipinge il biondeggiar delle chiome:
— o se due trecce bionde
sotto un bel velo fiammeggiar lontano.
Ed il Bronzino dipingendo una gentildonna vestita alla foggia di Madonna Laura tenente il canzoniere, fa appunto che le chiome biondeggino soavemente sotto un velo. 11 ritratto è pieno di passione e di verità, doti della scuola toscana. Il Pickler nel suo cameo di Saffo colse lo stesso pensiero del poeta e del pittore: la natura aveva creata la gemma tutta per quell’artefice insigne. Aveva il vermiglio de’ labbri, le rose delle guance, il candore del collo e l’aureo delle chiome coperto da un bianchissimo velo, da cui trasparivano: appiamo che Saffo era bruna; ma chi vorrà incolpare l’artefice, se attribuì all’amorosa ed immortale fanciulla il crine d’amore, e de’ numi? Frattanto questo miracolo della natura e monumento eterno dell’arti moderne non è più in Italia; né so a che mani è commesso.