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Quindi il Passerazio1, Giano Gebhardo ed il Meleagro2, filologi, ed alcuni letterati di trivio, che puoi vedere nell’edizione cognominata «greviana»3. La quale, ad onta della prefazione di questo solenne editore, è tanto male ordinata, ch’io sospetto non gli stampatori abbiano abusato del nome di lui. Chiude la schiera Anna Le-Fevre4, conosciuta da’ nostri, che leggono Omero francese, sotto il nome di madama Dacier. Scaligeriana giurata, se levi poche lezioni lasciatele in legato da Tanaquillo suo padre, e molti abbagli spacciati con la iattanza de’ retori e con inconsideratezza donnesca. E duolmi che Ezechiello Spanhemio, inclito fra tutti i commentatori de’ greci, non avendo affaticato sopra questo poemetto di Callimaco, perché, attesi i pochi frammenti originali, lo reputava forse più cosa di Catullo, riportandolo dopo gl’inni abbia adottate le note della Dacier,
- ↑ Parisiis, apud Claudium Morellum, 1608.
- ↑ Hannover, 1618, Iani Gebhardi Animadversiones; Iani Meleagri Spicilegium in Valerium Catullum.
- ↑ Traiect. ad Rhenum, ex officina Rudolphi Zyll, 1680. — Miglior di questa è l’edizione variorum in fol., Lutetiae, apud Claudium Morellum, 1604.
- ↑ Callimachi, Quae exstant, cum notis Annae Tanaquilli, fabri filiae, Parisiis, apud Sebastianum Marbre-Cramoisy, 1675.