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Vòlto a bieche battaglie il nuovo sposo:
E tu piangesti allora il freddo letto
Abbandonata, e del fratel tuo caro
Il lagrimoso dipartir piangevi.
30Ahi! tutte si rodean l’egre midolle
Per l’amorosa cura; il cuore tutto
Tremava; e i sensi abbandonò la mente.
     La donzelletta non se’ tu ch’io vidi
Magnanima? Lo gran fatto obbliasti,
35Tal che niun de’ più forti osò cotanto,
Però premio tu n’hai le regie nozze?
Deh che pietà nelle parole tue
Quando il marito accommiatavi! Oh quanto
Pianto tergeano le tue rosee dita
40Agli occhi tuoi! Te sì gran Dio cangiava?
Dal caro corpo dipartir gli amanti
Non sanno mai? Tu quai voti non festi,
Propiziando con taurino sangue,
Per lo dolce marito agli Immortali
45S’ei ritornasse! Ne gran tempo volse
Ch’ei dotò della vinta Asia l’Egitto.
     Per questi fatti de’ celesti al coro
Sacrata, io sciolgo con novello ufficio
I primi voti. A forza io mi partia,
50Regina, a forza; e te giuro e il tuo capo:
Paghinlo i Dei se alcuno invan ti giura;
Ma chi presume pareggiarsi al ferro?
E quel monte crollò, di cui null’altra
Più alta vetta dall’eteree strade
55lLa splendida di Thia progenie passa,
Quando i Medi affrettaro iganoto mare