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148 note. Verso 94.


si potrebbe dare. Or, io concedendo che il testo e gl’interpreti rispondano pienamente alla mente di Callimaco, oso dire che questo concetto non risponde alla verità ed alla passione degli altri tutti di cui il poema è formato. È rude, gigantesco, discorde dalla gentilezza mostrata dalla chioma nella sua prosopopea. Ripete troppo il desiderio della chioma di ritornare alla sua donna incominciato sino dal verso 39, e continuato sino al verso 80. Sino allora l’adulazione sembrò dilicata, qui diventa iperbolica, ripetuta e nauseosa. Onde o noi posteri non sappiamo ciò che si volessero que’ poeti antichi, o Callimaco prese per bellezza quello che a mio parere non é che un vizio. Sebbene io credo piuttosto che gli ultimi sei versi sieno radicalmente viziati: e ti sia prova la diversità dell’ultimo pentametro, sino dal xv secolo combattuto con lo scudo de’ codici dal Marullo, e dal Poliziano, due letterati prepotenti del loro tempo, e nemici acerrimi come i fratelli Tebani. Che se questi versi ci fossero giunti non dirò come uscirono da Catullo, ma dal loro primo padre, suonerebbero forse con poco diverse parole lutt’altro concetto.

Fulgeret. Per fulgeat breve la seconda da fulgere. Scaligero. Fulgerare per fulgorare, lo disse Pacuvio. Vossio.

Hydrochoi. Crede il Volpi, a torto, che declinando questo nome come Orpheus (Virg. Georg, iv, verso 545. Orphei papavera mittes ) sia posto qui nel terzo caso. Il Valcken. mostra che Callimaco può avere scritto Ὑδροχόῳ, ed Ὑδρόχόου perchè ἐγγύς, vicino, accoglie ed il secondo ed il terzo caso, e lo prova con esempj. Idrocoo è detto anche Ganimede. Noi lo vediamo fra i segni dv