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note. Versi 67 — 68. 125


Zodiaci in toto mundo revolvendo». Questa unica esposizione ( gli altri ltutti non fanno osservazioni astronomiche ) è anch’essa inesatta. Gli astri spendono tutti lo stesso tempo: se non che i più vicini all’equatore compensano la ampiezza del cerchio con la velocità; i più vicini al polo compensano la velocità con l’angustia. Vi sono altre stelle più d’Arturo vicine al polo, le quali sì potrebbero dire più tarde d’Arturo, perchè percorrono nello stesso tempo, ma più lentamente, un cerchio più stretto. Che se per questa ragione Boote fosse cantato tardo da tutti i poeti, come crede il Partenio, essi avrebbero inesattamente scritto anteponendolo alle altre stelle più vicine al polo. Ma la ragione vera di questo attributo perpetuo si è; perchè essendo settentrionale tramonta assai tardi, e prima discorre lento sull’orizzonte; e questo suo tardo occaso era più osservabile agli antichi per Arturo splendidissima fra le stelle di Boote.

Il Pagnini, unendo questi due versi alle ultime parole del pentametro precedente, traduce:

          « Precorro con Callisto Licaonia
         » Il tramontar del pigro ed indugevole
         » A tuffarsi Boote entro l’oceano .

Dove s’hanno a notare due gravissimi abbagli. 1.° Né Callimaco che scriveva in Alessandria, né Catullo che traduceva questo poema in Roma intesero mai di dire che l’Orsa maggiore tramontasse. Omero anzi dice, ne’ versi da noi dianzi tradotti, che questa costellazione è intatta da’ lavacri dell’oceano. La distanza dall’Orsa al polo artico, è minore dal polo all’orizzonte ove si prenda la latitudine di Grecia e d’Italia, e molto più ove nel globo celeste si elevi il polo a norma della