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note. Verso 57. 115


Venere a tutti gli Dei, e le Ore ministre del carro e de cavalli del Sole.

     Odorata spirar l’aura dai crini
     Molli ancor per ìa fresca onda del Xanto,
     Sentiano i venti, perche venne Apollo.
     A lui furtive sorridean di Anfriso,
     De’ pastorali amor conscie le Ninfe,
     Alla mensa ministre. Infanto le Ore
     Sciogliean dall’aureo cocchio i corridori,
     E risciacquando nel Penéo le briglit
     Spremean la spuma . . .

Maestro di questi bellissimi idoli in Grecia fu Omero Iliad. v verso 749.

     Del cielo allor spontanee cigolarono
     Le porte, dove stan custodi l’Ore
     Cui l’Olimpo ed il cielo ampio è fidato,
     E chiusa sia per lor la densa nube
     E disserrata.

Immagine con più eleganza che semplicità imitata dal Sannazzaro de Partu Virginis lib. iii.

     Succintae occurrunt Horae properantibus alis,
     Insomnes Horae; namque his fulgentia Divûm
     Limina. et ingentis custodia credita coeli.

E maestro nostro, finor da noi ciechi mal conosciuto, fu l’Alighieri in Italia. Paradiso cant. xxx ove chiama l’Aurora ancella del Sole.

          E come vien la chiarissima ancella
          Del Sol più oltre.

E le Ore nel Purgatorio xii verso 81.

          — Vedi che torna
          Dal servigio del dì l’ancella sesta