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110 note. Verso 54.


i venti a’ cavalli; e sono rinomale le cavalle impregnate dal vento: di che vedi nella considerazione v, dove parlasi del giuramento scitico. Il cavallo e l’ali sono simboli di velocità e d’impeto, qualità de’ venti. Il cavallo alato fu anche simbolo Pitagorico del sole. Vedi Santi-Bartoli, Lucerne de’ sepolcri antichi: il quale incisore reca molti emblemi di cavalli alali nelle pitture antiche del sepolcro de’ Nasoni illustrate da Gioan Pietro Bellorio. È inutile dunque la congettura del Vossio che le statue di Berenice e d’Arsinoe e delle eroine che erano nel tempio fossero equestri, congettura fondata sopra niuna autorità; ed è assurda l’interpretazione Scaligeriana che ei attribuisca un cavallo ad Arsinoe, perchè una Berenice chiamavasi Ἰππεία, e che questo cavallo alato fosse Pegaso di cui egli si finge a suo senno una nuova storia non diversa da quella della Fenice al mondo sola. Dagli autori citati appare chiaramente 1.° che il Zefiro di Callimaco è alato perchè così sempre si dipingono tutti i venti: e che è cavallo alato, perchè cavalli si fingeano alcuna volta. 2.° Che è ministro d’Arsinoe perchè essendo ella stata deificata ed associata al culto di Venere ( il che li sarà provato ne’ versi seguenti ) doveva essere Zefiro e non altri. Nunzio infatti è Zefiro in Lucrezio lib. v. verso 737.

      — Veneris praenuntius ante
     Pennutus graditur zephyrus.

E nella torre di cui parla Vitruvio Zefiro è dipinto giovinetto, alato, e versante fiori dal grembo. E Lucrezio, nell’invocazione a Venere, Genitalis aura Favoni. Anzi ho letto in Plutarco, né mi ricordo dove (forse negli opuscoli amatorj ), che Amore diceasi figliuolo di Zefiro.

Ma sorge in me un’altra opinione intorno al cavallo