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178 confessioni di didimo chierico


a peccare, e la mia piú stretta prossimità fu quasi sempre cogli uomini letterati, parmi discreto compenso di scrivere in greco idioma, affinché anche questo libro non confermi presso i men dotti quella sentenza: essere la letteratura e la libertà due numi venerati contro lor voglia con sacrifici sanguinosi, tumultuosi e venali. Che se taluno (non ch’io lo speri) stimasse che, ove si risapessero le colpe di noi letterati, e sono la codardia, la venalità e l’invidia, il mondo si ravvederebbe dal troppo onorarli, e quindi i fratelli nostri dall’abusarsi troppo del mondo; traduca come può meglio e comenti il mio libro, e il cielo gli dia pazienza e premio che sia pari alla fatica e all’intento. So bene che molti de’ suddetti fratelli e maestri miei non considereranno in questo libro fuorché lo stile, perché appunto potranno agevolmente dannarmi come arrogante scrittore di lingua veneranda e non mia. Ma io a suo tempo racconterò quanta vita e lume di ragione ho perduto in sí fatte dottrine di stile; e di ciò domando perdono a Dio, e lo prego che conceda riposo all’anima, dovunque ella si trovi, di quell’Alessandro, il quale, benché insegnasse grammatica a un imperatore del mondo, non abusò della sorte per far cacciare in esiglio chiunque non parlava con le sue regole; anzi né ingiuriò mai, né riprese magistralmente veruno che parlasse o scrivesse con barbarismi e con solecismi: cosa nelle storie inaudita e degna che Marco Aurelio la tramandasse piú all’ammirazione che all’imitazione dei posteri.

iii

Adunque, incominciando e prescindendo dall’indole mia, la quale sinceramente si manifesterà nel corso del libro, dico che i primi casi della mia vita, perché furono tutti felici, partorirono in séguito tutti i miei falli. Nacqui di contadini, e però crebbi d’animo semplice; erano poveri, e m’avvezzavano alla misericordia; e la madre mia, rimanendosi vedova sei giorni dopo ch’io nacqui, mi alimentò del latte del suo petto e del sudore delle sue mani, ma con l’esempio, incredibile quasi