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II
CONFESSIONI DI DIDIMO CHIERICO
FRAMMENTO
[1813?]
i
Chi disse: «Fratelli, confessatevi vicendevolmente i peccati vostri» intese, a parer mio, che i fedeli sentissero vergogna de’ propri e misericordia degli altrui falli, perché vide che la vergogna e la misericordia sole possono fare men tristi i delitti e piú equa la virtú e la giustizia. Però io, Didimo Chierico, mi sono, dopo molti consigli meco medesimo, deliberato di dire il come ed il perché dall’undecimo al trentesimoquinto anno dell’età mia ho peccato e patito sopra la terra; s’ perché questo spazio di vita è piú propenso a peccare e piú sofferente a patire, sí perché, sentendomi omai freddo ad ogni piacere e dolore, né sperando migliore e maggior numero d’anni di vita, troverò alcuna consolazione a rivivere nel tempo perduto, il quale non dirò ad ogni modo tutto perduto, se potrò in esso cercare alcuna lezione che m’insegni a morire.
ii
Ma perché, palesando i miei, non potrò, bench’io non nomini anima nata, tenere coperti i peccati altrui, da che l’ignoranza o la malignità del mio prossimo m’indusse le piú volte