Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/133


lungo la francia e l'italia 127


LXI

L’ENIGMA SPIEGATO

PARIGI

Gli corsi dietro; ed era quel tale che con tanto buon esito davanti al mio albergo chiedeva l’elemosina a tutte le donne. Il secreto, che m’aveva tanto dicervellato, fu da me a un tratto scoperto o, se non altro, il midollo: ed era l’adulazione.

Essenza deliziosissima! oh come sai rinfrescar la natura! e oh come le forze e le debolezze della natura propendono tutte insieme a raccôrti! perché tu t’infondi dolcissima nel sangue, e per vie difficili e tortuose gli agevoli il corso fino a’ seni del cuore.

Quel povero uomo, non vedendosi stretto del tempo, ha potuto largheggiar nella dose: certo è nondimeno ch’egli altresí aveva l’arte di ridurla in sostanza, contenuta in minime particelle per le tante urgenze improvvise che lo coglievano su le vie. Or come mai diluiva egli, ristringeva, confettava, qualificava insomma le dosi? Non ne vo’ saper altro; e lascio in pace il mio spirito: ben so che l’accattone si buscò, due monete di dodici soldi; e chi guadagna assai piú, saprà dirvi il resto assai meglio1.

LXII

PARIGI

Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de’ servigi: tu trovi un germoglio mezz’arido; lo pianti, perché l’hai raccattato; e perché l’hai piantato, lo adacqui.

  1. Leggi la Storia delle accademie [F.].