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78 | varianti |
p. 317, l. 17, Z e L, come le sue
»l. 19, Z e L, ridotta cosí.
»l. 21 sgg., in M manca tutta questa lettera del 2 giugno.
»l. 22, Z e L, questa furia
» 1. 30, Z e L, le infermitá nostre
»l. 32, Z e L, tutto pere quaggiú!
p. 318, l. 2, Z e L, Mi soffermo
»l. 20, Z e L, ti se’ fatto amico di Iacopo
»l. 22, Z e L, quindi innanzi delle sue lettere
»l. 23, Z e L, esacerbò
»l. 24, Z e L, Odoardo. Diradò le sue visite in casa F*’** e non par lava con anima nata. Dimagrato
»l. 27-8, M, Z e L, per le campagne
»l. 32, M, sgomentato
»l. 34, Z e L, e dell’ingegno suo conoscerlo di persona
»l. 35, Z e L, Io? io, signor mio, non ho mai potuto conoscere me medesimo negli altri mortali; però non credo che gli altri possano mai conoscere se medesimi in me. — Gli domandarono interpretazione di si ambigue parole; ed ei per tutta risposta si ravvolse
p. 319. l. 2-3, Z e L, a temere della
»l. 4, M, meno veemente
»l. 8, Z e L, tutta l’anima sua
»l. 9-10, Z e L, di quel bacio viveva assai riservata
»l. 12-3, Z e L, atterrita dal suo stato futuro e dalla virtú e dall’amore, diventò
»l. 16, Z e L, Scansava
»l. 17-18, M, dileguandosi dalla sua stessa sorellina; Z e L, dileguandosi a tutti e alla sua sorellina
»l. 18, Z e L, piú appartati
»l. 20, M, punto anche
»l. 22, Z e L, fra’ suoi amici
»l. 24, M, erano risentiti
»l. 25, Z e L, come l’anima sua.
»l. 26, Z e L, si diede a
»l. 29, Z e L, che allora
»l. 34, Z e L, il misero ogni di
»l. 35. M, nè scriveva piú a me, né rispondeva alle lettere di sua madre.
p. 320, l. 2-3, M, appunto mentr’ei proferiva que’ versi
»l. 11, Z e L, arretrarsi esclamando
»l. 12, Z e L, a desinare
»l. 14, Z e L, incominciava, entrò suo padre e le s’assise da canto
»l. 15-6, M, dolce tristezza rasserenando; Z e L, dolce mestizia