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Ardire quindi alla Societá die’ questo primo evento. Usurpò il diritto a’ censori di nominare a’ tre posti vacanti, e, per evitare timore di guerra civile, si cedé. Scelse il Salfi, che, piú sperando dalla presidenza e per levarsi l’odio, non accettò, e due reputati popolari.

Festa in maggio di san Gennaro, vescovo di Benevento, protettore del regno. Popolo aspetta il sangue conservato in una ampolla: e la testa del santo si mette dirimpetto. Se il sangue, quasi [per] desio di congiungersi alla testa, si liquefa presto e di opaco e denso vien vermiglio, lieto il popolo; se tarda, minaccia ed ammutina. Segnansi quindi annualmente per le piazze i minuti dello indugio, per calmare il popolo. L’anno, in cui il re dovea guerreggiare, tardò il miracolo, orrendo presagio; e la persuasione di sconfitte, da ciò entrata nel popolo, forse le avverò. Ora i patriotti dichiararono a quattr’occhi a’ canonici: o presto il miracolo o la lor vita; e in meno di due minuti il popolo è giulivo e tripudia.

Necessaria intanto truppa. Manthoné buone intenzioni, ma danaro? Le duchesse di Cassano e di Popoli, virtuosissime, fanno a richiesta del governo una colletta. Vanno alle famiglie, pregano, arringano per la repubblica, e si ritraggono sussidi per qualche legione. Se ne erano decretate quattro di seimila l’una. La Tullia giá richiamata da Teano; la Bruzia, calabrese, giá capitanata dallo Schipani; la Sannite da Carafa d’Andria; la Campana da Spanò, che avea ceduto il generalato della guardia nazionale a Basset; le quali quattro appena tutte arrivavano a cinquemila. Pericolosa leva violenta, difficile la reclutazione. Uomini d’armi, di birri. Lazzaroni e ciurmaglia capitanati da Fasulo, mille. Altrettanta cavalleria da Pignatelli Strongoli.

Domestiche congiure de’ fratelli Baccher, mercanti coi lazzaroni e realisti. Corrotte guardie nazionali, e tutto presto al macello de’ patriotti. Un figlio di Baccher era innamorato della Sanfelice, e, volendola salvare dalla strage, le offriva biglietto, che ricusò, volgendo l’offerta in ischerzo. Addormentatosi il giovine, levò ella il biglietto di tasca, lo copiò e lo rimise. Dicesi che fu un tal Guerra, che la esortò a scuoprire; ma che Cuoco