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delle ultime lettere di iacopo ortis 155


a vederla: piange come d’un dolore che ha provato o che dovrá anch’egli provare. Ma fra la compassione serpe il terrore, dall’insolita circostanza di una madre, e cristiana, che non sa di dover perdere per un suicidio il suo figlio, il quale, dicendole: — Ci rivedremo forse... — le chiede la benedizione, per discendere meno colpevole nel sepolcro. La scena parallella, della lettura de’ versi d’Ossian, nel Werther pare da principio ideata perché è meno frequente; ma è condotta in guisa che lo spettatore, quand’anche n’avesse sospettato, confessa che è vera. Vede la fisonomia con che Werther legge que’ versi, la pietá con che li pronunzia; vede come ogni parola è un avviso della morte di chi li legge, e come il misero amante vorrebbe e non ha cuore di dire a Carlotta ch’ei domani non potrá piú vederla, ch’essa non potrá udirlo per tutta l’eternitá. E la compassione assale lo spettatore con un acuto senso indistinto d’orrore e di gioia, quando vede il petto di Carlotta stretto vicino a un cuore che è pieno di lei e che domani cesserá di palpitare; e vede come Werther, desolato da tutte le speranze, gode della felicitá ch’ei non avrebbe sperato mai, e porta su le sue labbra agonizzanti quei baci. Chiunque volesse fare una scena simile a questa, s’accorgerebbe che il genio l’ha ispirata a un solo autore e per quell’unico caso. Né la natura somministrerá forse mai piú, complicata di tanti occulti affetti, una scena simile alla prima; né veruno s’arrischierebbe d’esporla con la sua pura semplicitá». Il modo della morte è diverso, quant’era diverso lo stato della malattia, il carattere e la forza dell’animo de’ due giovani che s’uccidono. Werther in una notte burrascosa di verno arrampica su per le rupi, e il luogo dove fu trovato il suo cappello lascia congetturare ch’ei cercasse morte piú crudele e piú presta fra que’ precipizi. La mattina lo veggono boccheggiante nella sua camera, con le cervella sparpagliate e con una tragedia aperta su lo scrittoio. L’altro, in una notte serena di primavera, va per le campagne, che gli erano state si care, e da que’ luoghi raccoglie le rimembranze dell’amor suo; e tornasi a casa piú certo che sará caro a Teresa anche sotterra, e le riscrive piú consolato; attesta l’innocenza di lei e si trafigge; e, sicuro in sé di poter aspettare di minuto in minuto la morte, lascia che per piú ore gli scorra il sangue dalla ferita. Ha sul tavolino la Bibbia chiusa e sovr’essa l’oriuolo, dal quale aspettava il momento prefisso; e spirò mandando a Dio l’ultimo sguardo. Finalmente anche nell’ultime parole de’ libri è raccolto il senso diverso, che i due scrittori