Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. I, 1912 – BEIC 1822978.djvu/88

82 ii - ultime lettere di iacopo ortis


scambievolmente. Per potere osservar non veduto, m’avvicino fra i salici: temea di turbarlo...; ma l’opacitá delle frondi e le tenebre, che piú e piú s’addensrvano, mi vietavano di distinguere. M’avvanzo un po’ piú. Quest’era un giovane seduto sul tronco d’un albero tagliato. Tenea sopra un ginocchio un pezzo di carta, che andava di tratto in tratto segnando con la matita. S’avvede ch’io lo sto osservando, gira l’occhio sopra di me, e prosiegue il suo lavoro. La notte è imminente. Egli s’alza, scende al laghetto e, passando, mi guarda e si leva il cappello. Io, rispondendo al saluto, gli domando se abitava molto discosto. — Poco piú di un miglio; appunto presso la villa di *** — Al nome della villa mi ricordo della tua lettera: la traggo dal portafoglio. — Conoscete questo nome? — Ei sorride. — ... Davvero — io prosieguo — voi potrete insegnarmi dov’abita. — Seguitate — ei mi dice — questo ramo d’acqua, ch’esce dal lago per renderlo piú capace ad accogliere le onde de’ cinque rivi: questo ramo vi guiderá diritto alla sua casa. A rivederci. — Tutto ciò è avvenuto ier sera.

Immagina di avermi veduto questa mattina sdraiato sul margine di uno de’ cinque rivi a due ore di sole, attendendo l’ora d’indirizzarmi a far la mia visita. Una voce, che pronunzia il mio nome quasi chiamandomi, mi scuote da certe vane meditazioni, ch’io ruminava guardando stupidamente il corso dell’acque. Mi volgo; ed eccomi innanzi il giovane di ier sera. In veritá non è bello, ma di una fisonomia così liberale, ch’io mi sono sentito, in vederlo, una delle mie solite simpatie. M’alzo per abbracciarlo, come se l’avessi conosciuto da molto tempo. — Volete avviarvi meco — ei mi dice — per recare la lettera che mi avete mostrato? — Io lo seguo. Parlando delle belle arti lungo il cammino, ci è mancato poco che non si svegliasse una contesa fra noi. Egli credeva indegno dell’immortalitá quell’artista che non si studiasse di perfezionar la natura...; io mi sentiva un certo dispetto e una smania d’interromperlo... Per buona fortuna ci siamo trovati, senza avvedercene, alla villa. Addio.