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228 iii - scritti vari dal 1799 al 1802


adunanze di que’ senatori obbliato; e, dai pochi i patri affari in linguaggio straniero disputandosi, tutto era quindi manomesso dai pochi, sebbene apparentemente sancito dalla indolente e paurosa ignoranza dei piú. Non ch’io m’arroghi, o Bonaparte, di dannare le tue elezioni; ché né sapevi, né potevi a un tratto conoscere chi atto era a governare, né li avresti sí agevolmente trovati; perché i torti e i saggi italiani sapeano non donarsi, ma conquistarsi la libertá, e, sdegnosi quindi di essere stromento dello straniero, celavansi. E poni che le nostre leggi opra fosser di un Dio, e gli esecutori santissimi; il senato romano, quantunque pieno ancora di personaggi e per prosapia e per dovizie e per trionfi e per virtú e per possanza cospicui, e ognun di essi primate del mondo, che potea piú quando non la giustizia e le avite leggi, ma gli eserciti comandavano? Né eserciti erano stranieri. Nomi furono i nostri corpi legislativi; i tribunali e i governi, ignudi nomi; e, mentre il sangue della vostra nazione ci redimea dalle catene, lo scettro de’ capitani e de’ proconsoli francesi il cisalpino popolo flagellava. Dove eri tu, o liberatore, quando, assediato di armati, il Consiglio de’ seniori fu astretto a scrivere la sentenza capitale della repubblica, ratificando il «trattato d’alleanza» perfidamente dai cinque despoti imposto: imperciocché, non accettato, ci tornava nell’infame e lagrimevole stato di conquistati; e, accettato, ci avrebbe, per la calcolata impossibilitá di lungamente attenerlo, proclamati all’universo sconoscenti e sleali infrattori de’ patti e ricondotti a un palese meritato servaggio? Dove eri tu, quando Trouvé e Riveau, conculcato il gius delle genti, di ambasciatori si convertirono in despoti, forzando i principi, legislatori e magistrati a giurare solennemente un’altra costituzione, solennemente la tua spergiurando? Ben dissi «principi, legislatori e magistrati», poiché il popolo e le nuove leggi e i nuovi invasori altamente sdegnava. Fra l’universo fremito intanto della schernita maestá popolare, fra le proteste magnanime de’ pochi imperterriti e santamente tenaci legislatori a viva forza dai loro seggi strappati, sfrontatamente in pubblico nome si decretò una costituzione, per origine, illegale; per gli modi onde fu imposta, tirannica; pel recente