Pagina:Folengo - Opere italiane, vol. 1, 1911 - BEIC 1820955.djvu/68

62 orlandino


76
Giá piú di cento surgeno di sabbia
e for di lizza sbalorditi vannosi.
Quivi si prova del baston la rabbia,
e molti l'ossa racconciare fannosi.
Corrono in rota, come gatti in gabbia,
quelli spagnoli ed al scampare dánnosi,
perché non hanno tergo molto agevole,
cui si confaccia unguento sí spiacevole.
77
Bernardo di Maganza e Falsirone
c’han steso Namo con lanzate a terra,
per contrapporsi al crudo perticone
che i congiurati doma e tutti atterra,
gli vanno addosso insieme per gallone,
mentr’egli incauto altrove piglia guerra;
dánnogli con due lanze un colpo duro,
ma puoteno inclinar piú tosto un muro.
78
Non creder che Milone si contamine
del colpo di gran forza e poca gloria;
volgesi a loro, e quel suo medicamine
di Falsirone impose a la memoria:
stendesi al piano; ma sotto velamine
di racquistare contra Amon vittoria,
Bernardo torna a lui con l’asta al cubito,
ma di Cariddi in Scilla cadde subito.
79
L’astuto Amon sí seppelo scansare
che, mentre il colpo di Bernardo scorre,
con tanta furia un pugno gli ebbe a dare,
ch’un monte rotto avria, non ch’una torre;
ma Satanaso volselo aiutare,
ché Amon puote del colpo mal disporre;
coglie il cavallo e sfiaccagli la testa,
ed egli, nel vibrar, spallato resta.