Pagina:Folengo - Opere italiane, vol. 1, 1911 - BEIC 1820955.djvu/393


selva terza 387


malora, arrabbiati cani, ché egli non pur non vi offende, ma si sdegna pensar cosí bassamente de voi, malvagi e invidiosi spiriti, non tutti dico, non tutti appello, anzi lodo e reverisco li uomini quantunque rari conscienzienti. Ma tu, Alberto, al quale un tal nome di quello non pur accostumato e saputo signore ma profondissimo filosofo cosí conviene come ad uno asino la sella d’un bel destriero, per mio consiglio studiati avanti di meglio raffrenar la lingua, che non facevi lo tuo cavallo grosso, al tempo de le barde, essendo soldato vecchio; che noi facendo, mostrarotti una penna di oca piú eloquente essere che la lingua d’uno baboino. Guardati!

fine del volume primo.