Pagina:Folengo - Opere italiane, vol. 1, 1911 - BEIC 1820955.djvu/233


selva seconda 227

TERSICORE

Or tienti fermo e non girar altrove, [«Turpe est cedere oneri quod semel recepisti». Sen.]
o spirto avventuroso, di tal guida;
ma cauto va’, ché un lupo non t’uccida,
lo quale altrui dal dritto calle smove.

Né da l’antiche leggi, per le nove,
sia mai, se non Iesú, che ti divida,
lo qual non pur è saggia scorta e fida,
ma via che da vertú non si rimove.

Ben vedi a quanta gloria il ciel ti degna,
ché Dio (qual nome dirsi può maggiore?)
volse adempir sua legge in tuo conforto. [«Omnia quaecumque voluit Dominus fecit in coelo et in terra». Dav.]

Egli farsi uomo sol per te non sdegna,
e guida tal, che ’n questo uman errore
conduceratti di salute in porto.

TRIPERUNO

Io ben intesi di tal voce il sòno;
ma, lasso, che servarla fui poi tardo!
E so che quanto tuttavia ragiono
non vien inteso; ma sotto ’l stendardo
de l’Orso grande, ove posto mi sono,
spero dir chiaro senza alcun risguardo.
Or dunque in una grotta entrai soletto,
con passo lento e colmo di sospetto.