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prefazione e argomento del «baldo» | 201 |
Perché in questa è tessuta la latina, intersiata la toscana, messa a fregi quella de macaroni. E che piú? la franzese, la spagnuola, la tedesca, la bergamasca, la cavaiola, e infino a quella de furfanti vi può fare un fioretto e avervi loco. Ma quello che sopra tutto importa è che questa si meravigliosa lingua è riposta in questo tale autore, come in specchio ed idea di tal idioma. E senza lui è fredda, muta, stroppiata, disgraziata e peggio assai che non sono i macaroni senza botiro. Ringraziate dunque lui primamente, che ha composto sí miracoloso poema; da poi me (se non avete altro che fare) che l’ho recavato disotto terra, essendo egli sepolto in altro che nel formaggio, e l’ho fatto stampare e publicare al mondo, accioché ognuno possa assaggiare e mangiare di questa giotta vivanda. Venite dunque tutti ch’avete fame: vedete, leggete, mangiate, sfamatevi, e ricordatevi sovra tutto non esser cosa al mondo piú macaronesca che esser macarone a macaroni.
Buon pro vi faccia.