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anco di questo nobil ramo al segno
porgi l’orecchia e alla medolla il core,
se con buon’opre sei di grazia degno.
Come quest’alma verga, senza umore,
35senza scorza e radice giá piú mesi,
verde trovai fra I’altre, e il frutto e il fiore;
cosi il Fattor del lutto, pria che accesi
fosser del ciel creato i primi lumi,
non che del mondo i cardini e paesi,
40si elesse in mente fuor di spini e dumi
un’altra verga verginella e santa,
che, accesa d’alto, l’universo allumi.
Questa si è l’alta Donna, in cui s’ammanta
d’umana carne il divin Lume eterno,
45come qui l’almo e ardente spirto canta.
Èva seconda vien, che dell’interno
suo ventre verginal fuor manda il Forte,
che schiacci il capo al mostro dell’inferno.
Cosi fur d’Aròn le parole accorte.
50Poi Samuel della sua pietra disse
e di duo re la tramutata sorte:
la pietra, dico, dell’aiuto fisse
tra legge e grazia in bel concerto, e Luna
privò del regno, e all’altra quello affisse.
55David, intanto, che i gran sensi aduna
del vecchiarei, che per figura l’unse
del sempiterno Re, non per fortuna,
levossi dritto, e poi se ne compunse;
ma in terra le ginocchia e in cielo il viso,
óo e queste note all’aurea cetra aggiunse:
— Or che al pianto giammai succede il riso
partorisci, cor mio, quant’hai concetto
del Re, c’ha un gran tiranno in me conquiso
E tu, mia lingua, mentre all’alto obbietto
65poggiar t’accingi, or via non men veloce
d’un pronto scriba muovi il tuo stiletto!