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Non eran putte, adúlteri e rivali ;
ciascun stava contento alla sua sorte,
né Amor di piombo avea, ma d’òr gli strali.
Spade non si vedean o lunghe o corte,
35non popol partegian, non re tiranno,
non ceppi, forche od altra simil morte:
sepolto ancor nel centro era l’inganno.
Men sbrigarsi potea d’indi avarizia
con quel vii tanto ambizioso affanno.
40Cosi vuol dir che lor pura mondizia
di coscienzia non godeva manco
aver d’un nido o pomo o fior notizia,
che d’un verde zaffiro o di quel bianco
crudel diamante, perché s’abbia darlo
45in breve a tal, cui poi si rompa il fianco.
Copia n’avean però, ma non che il tarlo
dell’ingordo desio rodesse punto;
cosi dell’oro e delle gemme parlo.
Sicché da meraviglia il cuor m’è punto,
50ch’io veggo a questo e a quello riccamente
manto di perle tante e d’òr trapunto. —
Sorrise il padre e disse: — Nel presente
tal dubbio non vi scioglio, ché giá il petto
muove della sibilla. State attente! —
55Nel primo aspetto di quel puro e netto
segno del ciel, che Vergine si appella,
dond’esce a ingegno uman prudente effetto,
con lunghe trecce d’oro una donzella
portata ad alto in un bel seggio appare,
60via piú dell’altre graziosa e bella.
Tien un fanciullo al seno, e delle rare
sue sante pure e vergini mammelle
nutre colui che dá tant’acque al mare,
d’erbe la terra ed orna il ciel di stelle,
65ove tra Palme altissimo lampeggia,
e nell’inferno batte l’ombre felle.