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Han queste sante di diverse bande
lor patrie a tal, che il mondo udirne a pieno
fin ad or puote dalle prime ghiande. —
70Ma vien fuor l’ippogrifo, e tienlo a freno
la buona Frigia, dentro al carro assisa,
e con le rote segna il ciel sereno.
Tacque il buon vecchio; ed ella, c’ha divisa
la fronte di due corna in stola bianca,
75del piú basso pianeta viene in guisa.
Poi dietro a Tiburtina alla man manca
schiude le labbra, e la sua voce a volo
s’innalza tonda, dolce e non mai stanca:
— Un sol potente Dio, perpetuo, solo,
80gli umani fasti e le superbe teste
abbatterá dell’alto e orribil polo.
Poi verrá giuso a ripurgar la peste
del maltrattato armento suo, pigliando
di nostra carne incorruttibil veste.
85Cosi, da poi che fia nudato il brando
contro all’inferno, scenderavvi dentro,
traendo alme non poche di quel bando. —
Parla il pastore a me: — Noi siamo al centro
prossimi ornai di questa nostra impresa,
90ed or degli anni miei nell’ultim’entro.
Sento che il carco di cent’anni pesa
troppo alle spalle mie. Deh, Padre eterno,
la vista del tuo Verbo èmmi contesa!
Poss’io sperar di non entrar l’inferno,
95prima che il vegga? Durerò di tanti,
ch’io campi questo sole o l’altro inverno?
Quanti sospiri, quante spemi, quanti
prieghi amorosi a! ciel ti son venuti
dal giusto Abramo e d’altri ardenti santi!
100Desiar quelli, giá molt’anni suti,
in questa vita starvi ancor, se forse...
ma vien, ecco, l’arpia con stridi acuti! —