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Queste parole con dir alto eguale
formò la lingua di colei, ch’avia
occhi maturi e aspetto matronale.
La faccia sua voltò verso la mia
35Palermo allora, e sorridendo disse:
— Qual pensier peregrino in voi si cria?
— Vorrei — risposi a lui — che piú prolisse
fosser le dolci parolette sute
di quella voce, che il mio cuor trafisse !
40O Dio, quando fia mai che le virtute
dell’alte ora si ben cantate carte
portin, com’han promesso, a noi salute?
Quando fia, dico, mai che Giove e Marte
e gli altri stolti dèi sian spenti, e Cristo
45riluca sol del mondo in ogni parte?
Mi persuado pur che quanto ho visto
e per veder son anco in questa scena,
abbiate per lui solo qui provisto;
e che quant’odo dire in voce piena
50da questi personati sian misteri
di quel venturo Amor, ch’ai ciel ci mena.
E sento gli offuscati miei pensieri,
vostra mercé, venirmi a poco a poco,
alle sentenze di costor, sinceri.
55Chi sa se forse tra gli eletti loco
abbia talor, quantunque incirconciso,
quantunque degno dell’eterno fuoco!
Ma veggo uscir di donna un altro viso.
Datemi, prego, il nome della prima;
60ché di questa seconda n’aggio avviso.
Al teschio che una mano tiene in cima
pei capi folti, e l’altra il brando nudo,
che questa sia Iudit per me si stima.
Or mi sovvien veduto aver un scudo
65scolpito di costei, com’ora veggio,
col tronco a’ piedi d’Oloferne il crudo