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Oggi è caduto, oggi è caduto, o Padre,
questo gran sacerdote e fatto servo
del cieco fato e del serpente antico.
Oggi, nel trasgredir l’alto precetto,
a l’iusto sdegno, a l’ira tua destina
tutta la massa, ne’ suoi lombi ascosa,
del seme uman de la futura gente !
Questa è la porta ond’oggi entra nel mondo,
superbe mente trionfando, Morte.
Oggi il peccato al re de l’ombre dona
l’imperio de la terra, e ne l’inferno
registra di sua man l’obbligo eterno
de l’immortai morir, che l’uomo ha seco.
Veramente infinita è la sua colpa,
veramente son degne le sue pene,
e giusta veramente è la sentenza,
o Autor de la vita ! Ma potrai
consentir ch’altri ad altro fin revolga
questo miraeoi tuo, quest’opra altiera,
questa sembianza tua, che tanto amasti ?
De le tue lode resonar l’inferno
non potria mai; né cosa nel mio seno
creasti, che lodar sappia il tuo nome.
Chi solo il potea far, Morte ci ha tolto !
Però sovviemme, alto Monarca, come
tutto quel ch’egli è in Dio è Dio anch’esso,
né mancare gli può, né si conviene.
Son de l’essenza tua parti supreme
(se pur ne l’unitá si trovan parti)
con la giustizia la clemenza insieme.
Queste leggiadre due vaghe sorelle
fúr sempre teco, pria che ’l moto al tempo
desse principio, e nel formar del mondo
fúrno de l’opre tue fide ministre.
A la giustizia hai satisfatto a pieno
oggi conforme al temerario fallo,