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Sospiri accesi e lacrime dirotte
140sorgean dal cuor distorto e cruciato,
né ornai potea durarmi a si aspre bòtte.
Ma il grazioso Dio, c’ha l’uomo grato
d i sovruman valor non mai tentarlo,’
me ne francò mentr’erami assonnato:
145non assonnato no, ch’un simil tarlo
non dorme mai né desto vuol star solo,
ma il cuor m’era giá manco a piú cibarlo.
Mi vidi, ecco, dal ciel venir a volo
un medico gentil d’acerbe doglie:
150— Gioseppe — disse, — di David figliolo,
a che rifiuti l’innocente moglie?
Non sai che il Re del cielo in lei vestito
ora si sta di vostre umane spoglie?
Ma gravidezza tal secondo il rito
155vostro mortai non è, ch’a’ miei sol detti
lo Spirto santo ebb’ella per marito.
Sposo sei giunto a lei per molti effetti,
duo delli quali fúr: l’un per serbare
la Vergine da iniqui altrui sospetti ;
160l’altro, ch’un mistier tanto singolare
all’angel negro piú d’ogni etiopo,
angel astuto, possasi celare.
Né dianzi al parto altissimo né dopo
tu sarai degno, né altri, di tal donna. —
165Cosi dicendo sparve, e a tal siropo,
di vetro, venni solida colonna.