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Ma Gabriel, si ritrosetta e schiva
mirando lei nel nominar la prole,
105onde temea restar del suo ben priva:
— Stella — disse — del mare, alle parole
misteriose mie perché temete,
cui Dio mai fe’ tal grazia sotto il sole?
Quella gran Madre vergine voi siete,
no ch’essergli fante, ancilla ed umil serva
aveste sempre in cuor, ed or avete.
Voi l’arca del Tesor, voi la conserva
del Pregio incomparabil, cui non puote
né ladro mai né tinea proterva.
115Voltati gli anni e destinate rote
son del concetto vostro e nobil Parto
e del d’ogni virtú talento e dote.
Sta la sentenza in cielo, e la v’imparto,
che di voi nasca il Salvator del mondo,
120restando il vergin groppo stretto ed arto.
Però lo nome di Gesú, fecondo
di grazia, di pietá, d’amor, di fede,
porrete a lui, sol d’ogni fezza mondo.
Oh impresa che gli uman pensier eccede!
125Voi, Vergin Madre e del Figliuol figliuola,
sposa del Padre! E chi tant’alto crede?
Eia questo ad un sol cenno e alla parola,
che voi dicate: «si». Lo Spirto santo
sta pronto a entrar con l’onorata scola.
130Di tutte le virtú la scola, il vanto
con voi concilierá, chiudendo in loro
di vostra carne ed ossa in un bel manto.
O gemma preziosa, nel vostr’oro
legata, onde risplende com’è degno
135risplender santo e non uman lavoro;
esso fia detto il Figlio e caro pegno
dell’altissimo Dio, ch’erede fallo
della paterna sede, imperio e regno!