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Poi lungo al casto suo consorte assise,
ragionando con lui dell ’ab aeterno
105composto nome, che nel ciel si mise;
del nome di Giesú, che, dal superno
trono disceso, al Salvator fu imposto,
soave in terra, orribil nell’inferno.
Nome sopr’ogni nome in Dio riposto;
no né fuor di questo è nome sotto il cielo,
che dar salute all’uomo sia disposto.
Nome da dirlo in fuoco, e non in gelo,
d’ardentissimo amore, in cui voltáro
sossopra il mondo i figli del Vangelo;
115i figli, che in tal nome fisi andáro
coi nudi piè su per l’ardenti brage,
come di fior su per un prato raro.
Incanti, spettri ed ogni falsa image
spariscono a tal nome, e di demòni
120per noi se ne fa strazio e larga strage.
Nome, ch’a proferirlo in spirto i buoni
vengon migliori, e i pravi tremebondi
vanno a Giesú cacciati a cento sproni.
Madonna poi levossi, e con giocondi
125sguardi si tolse il Figlio, e via portollo
d’un verde allòr sotto l’ombrose frondi.
Qui piú ch’altrove al suo fattore Apollo
attemperava i raggi, e va si basso,
che sotto alla sua pianta veder |>uollo.
130Qui tiene il santo Infante un poco a spasso;
bacialo volte mille, ed Esso lei ;
donde ammolliva il lauro e il vicin sasso.
Stavano in loro stanze allor gli ebrei
chiusi per non veder bagordi e giuochi,’
135che fan romani ed io gran tempo fei.
Questi s’usáro sempre in tutti i luochi
nel primo di dell’anno, ch’a’ duo volti
di Giano s’accendean festivi fuochi.