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— Gloria nel cielo a Dio, pace alle genti
di pio volere in terra! ti lodiamo,
o Tu, per cui siam tutti alfin redenti!
70Noi ben preghiamo a te, noi t’adoriamo;
noi gloria, onore e grazie ti rendemo,
per lo splendore sempre in te specchiamo.
Signor Dio, Re del ciel, Padre supremo,
e tu del Padre Figlio, Agnel di Dio,
75Cristo Signor, donde beati semo;
Tu che svelli d’errore il mondo rio,
abbi mercé; Tu, che togli il peccato
del mondo, accetta i prieghi e voti, pio!
Tu che starai del Padre al destro lato.
So miserere di noi, ché sol Tu santo,
sol Tu Signore altissimo levato,
sol Tu levato in quella gloria tanto,
quant’è lo Padre, quanto il Paracleto,
se pur in Dio può caper tanto e quanto! —
85Cosi cantando, in un trionfo lieto
miramo quegli a duoi a duoi muovèrsi,
tornando all’alba, e noi gli andiamo drieto.
Ma tanto in quella gloria eramo immersi,
ch’a chiuse bocche, ad occhi e orecchie aperte,
90seguendo lor stiliamo ai dolci versi.
Son le ricchezze orientai scoperte:
lá verso il coro angelico va lento,
scorgendo noi. ch’andiam per vie deserte.
Il buon vecchio Palermo ed io non sento
95sforzo veruno al corpo né stanchezza:
cosi degli altri ognun non v’ha tormento.
Tanto è del canto e vista la dolcezza,
che i nostri alzati spirti seco a forza
traean li corpi senza lor gravezza.
100Non è di noi chi dal sentier si torza;
sia il monte alto pur, la valle bassa,
amor non sa fatica e i danni ammorza.