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Stará immortale di costei l’impero;
ed infinita prole, di lei nata,
s’alzerá predicando il gran mistero.
70Fia da tiranni e principi agitata
del mondo e dell’inferno; ma, piú oppressa
che sia da lor, in ciel verrá piú grata.
Nel ciel (credete a me!) non è permessa
ull’alma entrar senz’asti e passioni
75e che per Cristo in odio abbia se stessa.
Duri martelli e vividi carboni
afiínan l’opra, e senza quei non unque
conosco se gli artefici son buoni.
Ogni quantunque altèro, ogni quantunque
80possente re fia da costei sommesso,
la qual ecco a noi canta. Udiamla dunque!
— Baciami con la sua l’arnor mio stesso,
e non con l’altrui bocca, lo non piú Mòse,
ma il Giovili santo voglio a me promesso.
85Venga Egli, ché pur troppo lo mi ascose
l’ingrata Sinagoga, e chieggio i baci
delle sue dolci labbra ed amorose.
Taci, David; taci, Esaia; taci,
Amos; e gli altri tutti ornai tacete !
90fate ch’io il vegga, parli, stringa e baci!
Or Egli ove soggiorna mi dicete!
Credete voi che venga o sia venuto,
o pur di speme ancora mi pascete?
Se per divin consiglio è pur statuto
95ch’io, benché indegna, meco l’abbia, il voglio,,
cui d’oro e gemme un pallio ho giá tessuto.
Di tante ornai promesse mi disvoglio,
lo stessa chiamerollo e irò cercando;
ché ad altri aver creduto ancor mi doglio.
100Quando della cittá per strade, e quando
per borghi e piazze, vederò d’avere
Quel che l’alma mia cerca ed arde amando.