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Vede Satán rapace, che le cune
ha vote di mia prole, e te la madre,
sua femina giá fatta, tiene impune.
Geme la grazia mia, ch’io, sommo Padre
140di tanti figli, veggoli nel ventre
del negro augel andar a squadre a squadre;
né vi è per tua cagion chi a me piú entre. —