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chiamare in fretta un canonico della Cattedrale, ch’era il suo elemosiniere privato e il suo segreto agente nei moltepli affari di coscienza cui S. A. R. alquanto tracassière en bien, secondo la frase di Chamfort, amava immischiarsi senza ricorrere al grande elemosiniere di Corte. Ella volle sapere dal canonico se l’Autorità ecclesiastica avesse tentato o fosse per tentare qualche cosa presso H. che nella sua prima giovinezza era stato credente e aveva note relazioni d’amicizia con un vescovo. Il canonico disse che la Curia aveva fatto qualche passo, ma inutilmente. Quand’anche il moribondo avesse avuto buone disposizioni, non sarebbe stato possibile di giungere a lui, tanto era guardata la sua anticamera dal nemico. La principessa si sdegnò di questa rassegnazione e osservò che Iddio può aiutare contro migliaia di guardie, ma che i suoi ministri non debbono smarrirsi d’animo. Allora il canonico, forse alquanto punto, mostrò di farsi animo a dire una gran cosa e confidò a S. A. che, ad insaputa dell’Arcivescovo e della Curia, un prete avrebbe tentato di penetrare nella prossima notte presso l’infermo, pigliando il posto della in-