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fluenze clericali: perchè questa visita era stata, incredibile a dirsi, sollecitata segretamente dagli amici e dagli aderenti del moribondo. Il Principe, malcontento di aver ceduto, si adirava ora con sua moglie appunto perchè ella gli parlava come la sua propria coscienza: mentre egli era venuto da lei con la speranza dell’opposto. Si sfogò a dirle che le donne proponevano sempre vie molto semplici, ma che la questione era complessa, che il perdono delle offese era poi anche un atto cristiano, che una buona moglie avrebbe dovuto meglio apprezzare la sua posizione delicata e difficile davanti al ministro e al pubblico. La Principessa lo rimbeccò vivacemente e finì con dirgli che se si fosse trattato di***, il suo scrittore favorito, il Principe Reggente non si sarebbe sicuramente mosso di casa.

«Quello è un galantuomo, — rispose il Principe. — Al suo letto di morte vi sarà Domeneddio. Quest’altro si contenterà di me.»

Ed ordinò ad un aiutante di far subito dire a casa H. che S. A. R. ci sarebbe andato alle quattro.

La Principessa Guglielmina, appena fu sola, fece