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— L’aiuterò, miss Forest, e sono sicuro di riuscire. Ho preso più interesse a Lei, signorina, che non avrei creduto possibile in così breve tempo. Diventerò il mio proprio nemico purchè ella sia contenta. Non merito che si levi il guanto?

Si tolse il guanto, e senza curarmi che dalla riva qualcuno ci potesse vedere o no, io posai e tenni un momento le labbra su quella bianca mano, ch’era fredda, per l’emozione, come il ghiaccio.

— È strano — diss’ella, poi, sorridendo — che io non so neppure il suo nome.

Glielo dissi, e poi si parlò di letteratura inglese, dei romanzi che conoscevamo l’uno e l’altra. Era un modo per me di esprimere i miei sentimenti e per essa di mostrare che non le dispiacevano. Fui particolarmente contento di udire che fra i romanzi di Dickens preferiva, com’io, «A tale of two Cities» e che Sidney Carton le piaceva più di tutti gli altri personaggi di quel libro.

Era una gran gioia per me che le nostre anime si toccassero anche in un solo piccolo punto. Questo bastava per far passare una corrente elettrica che mi riempiva di dolcezza. Parlammo anche