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che io non sapevo niente. La signorina sorrise e io mi morsi le labbra.
— Una bella barchetta — diss’egli, dopo un momento. — Mi piacerebbe d’averla.
— La comperi — disse miss Harriet, con un sorriso impercettibile.
— Sì. E se prendo la barca, non prendo certo il barcaiuolo. Non mi piace affatto. Dev’essere un impertinente. E a Lei, signorina, piace?
Ella arrossì forte e io pure, temo. Evitammo di guardarci e la udii rispondere in tono scherzoso:
— Lo rispetti, è il barcaiuolo nostro e non il Suo.
— Oh, sì, sì! — rispose colui con un sogghigno. — Lo rispetto, ma insomma, Le piace?
— Lo credo onesto, e ciò che sopra tutto mi piace in un uomo è l’onestà.
I begli occhi azzurri si volsero a me e mi dissero: — Desiderava Ella di più? Deve accontentarsi di questo.
Non m’aspettavo di più e me ne accontentai, pensai ch’ell’era una intelligente, pronta, savia e franca creatura, e che chi l’avesse per moglie dovrebbe andare orgoglioso di lei.