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tronchi incavati degli abeti, che cercan la trota sotto le cascate spumanti, di cacciatori che inseguono l'anitra selvatica e l'eider fin sulle onde del mare, che volano sulle slitte veloci in traccia della volpe, del lupo e dell'orso; un paese povero d'oro, conchiuse il giovane, ma ricco delle due più belle cose che il mondo abbia, la musica e la poesia. Màlgari trasalì. «Come mai?» esclamò. « Come può dir questo?»

Allora il giovane straniero le parlò di un magnifico poema della sua patria, che ancora si cantava dal popolo, nella fredda stagione intorno al focolare domestico e nell'estate all'aperto, sulle praterie, sulle sponde fiorite dei laghi, sui lidi del mare. E le raccontò le parti più belle del poema, storie d'amore, storie d'odio, storie di pace, storie di guerra. In ultimo le raccontò la storia di un gran vecchio glorioso, poeta e Re, che cantando sul lido s'intenerì del proprio canto, e pianse, e le lagrime cadendo nel mare, vi diventarono perle. Màlgari voltava le spalle alla luna che battea sul viso dello straniero; seguiva il racconto con gli occhi spalancati, intenti, stringendosi le mani di