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grado mille trepidazioni sue proprie e la fredda renitenza di Màlgari, fu di avviso che non si potesse rifiutare il Doge. Tuttavia Màlgari lo rifiutò, e solo per ischerzo soggiunse che s'egli dotasse tutte le donzelle povere e ricoverasse tutti i pezzenti di Venezia ci ripenserebbe; se poi levasse dalla piazza di S. Marco il Campanile cui non poteva soffrire, si risolverebbe addirittura di sposarlo. Il Doge rispose che le due prime condizioni erano accettate e che eseguirebbe anche l'ultima nel terzo anno dalle nozze. Màlgari si rattristò assai perchè se diceva di no toglieva pane, tetto, allegrezza a tante migliaia di creature umane e il sì le ripugnava oltremodo. Le parve che il bene fosse dalla parte del sacrificio e si sacrificò.


Per ritardare le nozze, pregò all'ultimo momento che si celebrassero nell'isola di Syra. Il Doge acconsentì e i due fidanzati partirono sopra due navi della Repubblica, accompagnati dai loro parenti, da un gran numero d'amici, di clienti e di