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fosse il mascolino; ma quando la padrona di casa, per darne un esempio, sentenziò che non v’era uomo per quanto vecchio e serio, capace di passare davanti a uno specchio senza dare almeno una sbirciatina alla propria seducente immagine, gli uomini celebri, il consigliere, il grosso generale protestarono che questo non era vero e che la vanità mascolina si manifestava in altri modi. Tosto due brevi sottili risatine trillarono in aria. Ciascuno credette che avesse riso la vedova, e la vedova credette che avesse riso l’inglese, l’altra signora. Invece chi rise fu un diavolino di quelli che girano intorno alla gente per far dire bugie e commettere peccati di vanità. Il discorso morì lì, anche perchè suonava mezzanotte. Le due signore si alzarono e la padrona di casa invitò molto amabilmente tutta la compagnia a pranzo per l’indomani alle sei.
All’indomani, che fu una giornata gaia e calda di aprile, gl’invitati si recarono al pranzo, le signore in carrozza, gli uomini a piedi, ciascuno per proprio conto. Il consigliere e il generale abitavano in via Alessandro Manzoni; degli altri chi