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filari di grandi ontani allacciati da festoni di viti dove l’uva già nereggiava, pensavo perchè mai tanta bellezza innocente di natura, tanto fiore di vita, tanta benedizione di frutti avessero ad alimentare nel cuore umano le cupidigie più bieche, gli odii più esecrandi. «Non la intendo — conchiuse l’amico M. — Vi dev’essere qualche sbaglio nel sistema che gli uomini hanno ideato per servirsi di tanta grazia di Dio.» «Lo temo anch’io — dissi. — Temo che vi sia un vizio radicale di egoismo. Ma lasciamo fare al Padrone della terra e degli uomini che ci troverà bene il rimedio.»