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sul fieno, una vecchia si teneva il viso fra le mani. Da un’altra parte alcuni contadini, evidentemente i testimoni, discorrevano fra loro sotto voce. Non mancava il tavolino, nè il calamaio, nè la sedia. Ci fu detto subito che l’ammalato aveva fatte le sue devozioni il giorno prima, che non parlava più, ma che capiva tutto e poteva far segni. In queste condizioni X. non voleva saperne di stendere il testamento. Si tentò una prova. «Pare! — gridò curvo sul morente colui che gli somministrava il pane e il formaggio, — me lo lassèu a mi el porco?» Il vecchio accennò col capo di no. «Ghe lo lassèu qua a Tita?» Il vecchio accennò di sì. «E la tera de Polegge a chi ghe la lassèu?» Il vecchio guardò l’uomo che era venuto a prenderci. «A Gigio, no xe vero?» Il vecchio accennò di sì. «Vedelo, sior, s’el capisse tutto» conchiuse, non a torto, l’interrogatore volgendosi a X.
Questi volle tuttavia chiederne alla moglie dell’ammalato, la vecchia che piangeva accoccolata sul fieno. Ella confermò, con una subita parlantina, che Matteo era nel pieno possesso della sua