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conducevo spesso in barca e che mi ci divertivo moltissimo, specialmente quando il lago era in tempesta. Allora mi posi a descrivere la selvaggia bellezza della tempesta, la furia delle onde spumanti, i colori cangianti delle montagne e dell’acqua, la luce del lampi sul picco di Cressogno. — Harriet — disse il signore — come si dice to row in italiano?
— Remare — diss’ella.
Egli si voltò verso di me e mi apostrofò: — Remare, remare!
Non potei trattenermi dal ridere di cuore, e le ragazze risero con me.
Egli andò sulle furie, le sgridò e disse che io ero un impertinente insopportabile.
Per alcuni minuti nessuno osò più parlare e io mi posi a remare di lena. La giovinettina mi guardava spesso curiosamente; ma non ebbi mai la fortuna d’incontrare gli occhi di miss Harriet. Pareva quasi che volesse evitare il mio sguardo.
La prima che parlò fu Bertha. Disse, quasi sottovoce:
— Io penso che è molto intelligente.