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capitale erano pieni di gente e di rumore perchè nel pomeriggio la camera aveva rovesciato con quaranta voti di maggioranza, sopra una questione di politica estera, l’equivoco, impopolare gabinetto Fersen; e si sperava che S. M. avrebbe chiamato al potere il deputato Lemmink, capo dell’Opposizione, uomo di grande ingegno, di antica probità e di ferreo carattere, stato ancora ministro e noto per l’aspro contrasto a certe segrete debolezze del Re, cui il ministro Fersen, malgrado le sue velleità democratiche, si era sempre mostrato compiacente. Si sapeva che il generale Heribrand, ultra conservatore, era nemico personale del Lemmink, il quale una volta, da ministro, lo aveva trattato con pochi riguardi; e la sua chiamata a Corte dispiacque. — Si era tuttavia sicuri che egli avrebbe combattuto il Fersen, e sopratutto, la segreta influenza della principessa Vittoria di Malmöe-Ziethen, amica del Re.
La principessa, francese di origine, divisa dal marito, era antipatica al popolo, perchè straniera, perchè s'ingeriva negli affari di Stato e perchè impediva il passo ad una regina. Il popolo avrebbe