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«Bela, po». Sin da quando la contessina Nana lo aveva incaricato di raccontare storielle alla zia, era balenato al vecchio un sospetto, non certo del vero, ma di qualche trama, di qualche occulta complicità del nuovo venuto col terribile tenente Paribelli. Ora se ne persuadeva sempre più, e oltre al resto, gli bruciava un poco d’essere stato giuocato dalla contessina. Centellinando il vino, parlando, quasi, fra sé e sé, si mise a commiserare la ragazza, benché a lui, veramente, non paresse tanto innamorata; tutt’altro! «Perchè?» esclamò il suo compagno, preso all'improvviso. Il sior Toni lo guardò sorridendo col bicchiere in mano. «Gnente po, sala» diss’egli. «Idee». Soggìunse piano che se si fosse trattato di renderla felice, avrebbe fatto qualunque cosa.

«Proprio?» gli chiese l’altro, sullo stesso tono.

«Proprio».

«Anche.... portare...»

Il sior Toni scosse leggermente le spalle e fece «peuh!» con la faccia espressiva d’uno che non