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preparare segretamente una camera da letto e capiva poco, in cuor suo, l’opportunità di regalar un organista al parroco quando non poteva che metterlo a letto. Tuttavia non fiatò e lasciò il maestro al suo destino. Lo si pregò di un’altra sonatina e qualcuno nominò il Mefistofele. Il tenente guardò sorridendo la Nana e poi il sior Toni e domandò a quest’ultima se era lui che voleva il Mefistofele.

«El Mefistufole?» rispose il sior Toni. «Mi no. La diga». Malgrado ciò l'altro si slanciò a capo fitto nel Sabba romantico, fece furore colla serenata classica, si sforzò sopra tutto di far cantare ai tasti il duetto e poi, per protestare contro le punture gelose della damigella, appiccò al Mefistofele con la sua invidiabile disinvoltura, nientemeno che l’aria di Buzzolla, ben nota a lei:

Chi mai se penserave
Vedendo la mia Nana
Che l’apparenza ingana
E sconto gh’è el velen?